Contattateci!

Il gruppo di tifosi dell'Hellas a Milano è in crescita e molto attivo con varie iniziative.
Non esitate a contattarci attraverso l'indirizzo email

hellas.milano@gmail.com

 A presto!

Hellas Milano

Aderire a "Verona col Cuore" a Milano e dintorni

Da qualche settimana è stata avviata l'iniziativa denominata "Verona col Cuore - L'azionariato popolare per l'Hellas Verona".

Da oggi è possibile aderire in modo facile anche a Milano. Per informazioni  e l'adesione potete contattare l'indirizzo email hellas.milano@gmail.com oppure il numero 349.5869831.

Per chi non conoscesse ancora l'iniziativa, di seguito alcune informazioni prese dal sito ufficiale www.veronacolcuore.it



Verona col Cuore e' uno strumento di partecipazione con il quale si intende, in un prossimo futuro, partecipare alla vita ed ai programmi dell’Hellas Verona favorendone la crescita economica e sportiva, anche attraverso la partecipazione diretta al capitale sociale del Club.
L'obiettivo e' coinvolgere tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro dell'Hellas Verona.

Parole chiave, trasparenza nella gestione delle risorse e partecipazione attiva di tutti i soci.

Obiettivi di Verona col Cuore
  • Diffusione dell'azionariato popolare, per un coinvolgimento diretto dei sostenitori e degli appassionati nella gestione del club.
  • Vivere con la squadra il futuro, cercando con i propri mezzi di farla crescere e sviluppare nel tempo;
  • Far partecipare tutti i soci alla vita ed alle scelte di Verona Col Cuore di cui eleggono direttamente i rappresentanti, nonche' partecipare significativamente alla vita ed alle scelte dell'Hellas Verona FC eleggendo negli organi di governo di quest'ultima i propri rappresentanti;
  • Ingresso con quota importante nel capitale sociale dell'Hellas Verona FC con compiti di vigilanza e controllo per una sana e corretta conduzione del club.
  • Impegno diretto e concreto per lo sviluppo del settore giovanile - Politica di coinvolgimento dei bambini e delle famiglie alla vita dello stadio e soluzioni per disabili e anziani;
  • Diffusione della cultura sportiva basata su principi di lealta' e rispetto per gli avversari e per il gioco;
  • Prevenzione per la tutela della salute degli atleti e la repressione dell'uso di sostanze o di metodi che possano alterare le naturali prestazioni degli atleti nelle attivita' sportivo-agonistiche;
  • Investimenti a favore della diffusione della storia dell'Hellas Verona in particolare, per accrescere nei giovani il senso di appartenenza, attaccamento e rispetto per la propria citta' e per il proprio club;
  • Patrocinare iniziative di carattere educativo, culturale e sportivo;
  • Patrocinare iniziative di carattere benefico ed a favore di Onlus;
  • Trasparenza assoluta nella gestione patrimoniale della cooperativa con rendicontazione continua, costantemente accessibile tramite la rete;
  • politiche di coinvolgimento e supporto a favore dei sostenitori veronesi;
  • supporto e confronto diretto per una gestione ottimale e condivisa delle politiche sociali e delle strategie di marketing e merchandising;
  • Formazione di commissioni delegate allo sviluppo delle iniziative creando interattivita' con i soci raccogliendo opinioni, idee, reclami, e quant'altro.
  Tutto questo e molto di più è reperibile sul sito ufficiale dell'iniziativa: www.veronacolcuore.it

Hellas nel mondo

E' noto a tutti che l'Hellas ha sostenitori un po' in tutti gli angoli del globo, come potrebbe essere altrimenti?
Per questo qualche tempo fa abbiamo deciso di creare una mappa con tutti i sodalizi gialloblu riconosciuti dal Coordinamento Calcio Club Hellas Verona (CCCHV).


Visualizza Coordinamento Calcio Club Hellas Verona in una mappa di dimensioni maggiori


In questi giorni siamo venuti a conoscenza di un nuovo gruppo di tifosi all'estero, Hellas Verona Athens. In effetti doveva prima o poi nascere un calcio club anche in Grecia! :)

Benvenuti tra noi!!


Sosteniamo il nostro Hellas!

Ieri è iniziata la fase di vendita libera degli abbonamenti per la stagione 2011/2012. La prima parte della campagna, riservata al rinnovo per chi già lo scorso anno era abbonato si è conclusa con un buon risultato: 7004 rinnovi pari all'85% degli aventi diritto.
La prima giornata di vendita libera si è chiusa con un risultato straordinario, 8295 nuovi abbonati!
Il popolo dell'Hellas non si smentisce mai, nonostante il costo superiore rispetto ad altre piazze, risponde presente.
Ovviamente siamo solo a metà del percorso, ci sono ancora molti giorni davanti per far aumentare ancor di più la prova d'amore verso il nostro Hellas.


Magliette 2011/2012

La nuova stagione è appena iniziata con la fantastica vittoria nel derby col WCenza in Coppa Italia e tutti non vediamo l'ora che arrivi la prima di campionato!
Dopo Salerno ci siamo messi al lavoro per realizzare delle nuove magliette per festeggiare la Serie B e questo è il prototipo:

Per i "milanesi"



Per i non "milanesi"



Per contattarci: hellas.milano@gmail.com

La scala non si tocca

Questo l'editoriale pubblicato il 20 marzo 2011 su Calcio Verona, la storica fanzine distribuita allo stadio Bentegodi prima delle partite dell'Hellas Verona.

Il problema reale non è la libertà di “poter” utilizzare la scala, perché simbolo della città o della provincia di Verona. Il problema non è la “proprietà” formale di tale simbolo, che ovviamente non è un’esclusiva del Verona calcio, lo sanno tutti. Continuare a sentire tale manfrina difensiva è per lo meno avvilente.

Il Chievo “potrebbe”, formalmente, usare la scala. Ma il punto è un altro e corrisponde ad alcune domande fondamentali: perché dovrebbe farlo? Ma, soprattutto, perché “vuole” a tutti i costi farlo? Da cosa deriva questa impellente e irrinunciabile necessità? Il nocciolo della questione, vero e reale secondo i tifosi veronesi, dovrebbe essere identificabile in concetti come: buonsenso, intelligenza, rispetto, desiderio di distinguersi, volontà di evitare la provocazione, il confronto, lo scontro, ma anche la consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato o quantomeno azzardato, fuori luogo.

Buonsenso, intelligenza e rispetto vorrebbero che un Veronese avesse ben chiaro il valore di certi simboli. Non si tratta solo di cinque, sei o sette linee che si intersecano qua e là, di tre, quattro o cinque pioli. C’è gente che quello strumento per arrivare in alto se l’è tatuato sulla pelle, a vita. I Veronesi, i tifosi veronesi, è risaputo, sono decisamente attaccati all’identità, alla tradizione, alle “raìse”, alla scala. In tutto il mondo sanno che, calcisticamente parlando, se si parla di “scaligeri” (tifosi scaligeri, società scaligera, ecc.) si parla del Verona e dei suoi sostenitori. Ma il Chievo non se ne cura, anzi, sa che con certe iniziative infastidisce una città della quale, qualche tempo fa, sui giornali si scrisse, in soldoni, che sembra mal sopportarlo, insiste e rilancia, sceglie proprio quel simbolo (non altri) per alzare polveroni e sfidare tale “mal sopportazione” e i “cattivissimi” Veronesi, che, ormai da anni, ingoiano le “tenzoni” identitarie lanciate con quella che sembra chirurgica volontà. Il Chievo ha ben chiaro che tale scelta verrà difesa dall’opinione pubblica “moderata” e che l’aura di innocenza da angelica fanciulla che attornia l’ambiente della diga diventerà automatica tutela.

Di fronte alla legittima incazzatura dei tifosi veronesi (scaligeri), il “santissimo” Chievo passerà sempre per buono, per la simpatica e indifesa vittima della cattiveria “scaligera”, per l’innocente agnellino preso di mira dal famelico lupo. Il pianeta Chievo, da una parte fa di tutto perché sia chiaro che “loro” sono diversi dai “Veronesi”, nonostante vivano nella stessa città e provincia, ma dall’altra continua a giocherellare subdolamente con l’identità, calcistica e cittadina, inseguendo ciò che è Verona per dare corpo a quelli che paiono dispettucci e magari, perché no, tentativi di smuovere le acque per guadagnare solidali pacche sulle spalle. Vediamo di provare a tradurre in parole povere un possibile teorema: è lapalissiano che, se faccio qualcosa di discutibile, si scateni una reazione. Ma, se sono convinto che tale reazione, nonostante tutto, mi serva, mi giovi, che faccia il mio gioco, quel qualcosa lo faccio, eccome se lo faccio! E tanti saluti alla sua discutibilità! Intanto, gli sportivi “clivensi” (così si definiscono, di certo non tifosi “scaligeri”) cosa fanno? Alzano i guantoni, sollevano la guardia, difendono una scelta che, invece, dovrebbe farli arrabbiare per primi, perché ambigua, riconducibile ad un’identità non loro, tutt’altro che destinata a portare, una volta per tutte, ad una distinzione chiara, dignitosa e di orgoglio.

Gli sportivi “clivensi” non si ribellano per il fatto di dover continuamente subire sberleffi, di venire additati come “copie”, di venire derisi dalle tifoserie di mezza Italia, bensì si accodano e rivendicano la democratica libertà di utilizzare un simbolo cittadino, facendo finta di non sapere che lo stesso si fonde, indissolubilmente, con il Verona fin dal 1903, semplicemente perché il Verona è la squadra nata per rappresentare Verona. Non ci vuole un così grande sforzo cerebrale per capirlo, né morale per riconoscerlo: è molto semplice e persino intuitivo. La scala è presente sugli emblemi del Verona, da quasi 110 anni, e su quelli di tutti i gruppi della tifoseria, organizzata e non, persino nel simbolo delle Brigate Gialloblu. Un mondo, limitandoci al tifo, che gli sportivi “clivensi” identificano come il “male” dal quale prendere le distanze, eppure... la vogliono: vogliono anche loro quella “maledetta” scala, dopo aver già voluto quei “maledetti” colori gialloblu, quel “maledetto” Cangrande a cavallo, quel “maledetto” simbolo degli Scaligeri presente sulla recinzione in ferro battuto delle Arche (nel quale, fatalità è presente la scala) e quel “maledetto” suffisso “Verona”.

A questo punto, non ci si dovrà stupire se, entro breve, tra gli sportivi “clivensi” inizierà davvero, non sporadicamente e provocatoriamente, a circolare materiale (sciarpe, bandiere, magliette, felpe ecc.) con sopra impressa la scala, magari blu su sfondo giallo, invece di quella bianca su sfondo rosso. Non ci sarebbe nulla di male, vero? Sarebbero liberi di farlo, perché, in fondo, è un simbolo della città e della provincia, vero? Una cosa di cui andare fieri! Un diritto da difendere e da rivendicare a tutti i costi! Eh già!

Mentre a Milano, Torino, Roma, Genova, ovunque venga usata la parola derby, la gente se ne va in giro con i colori della propria amata squadra, senza preoccuparsi di dover precisare, con scritte, simboli e loghi vari, a quale delle due realtà cittadine appartengano, qui a Verona non si può. Le nonne non possono più sferruzzare per confezionare ai nipoti una semplice sciarpa di lana gialla e blu, perché qualcuno si domanderà: “Ma è del Verona o del Chievo?”. Le semplici bandiere a scacchi gialli e blu sono praticamente sparite e tra un po’ bisognerà stare attenti anche a quella “maledetta” scala.

Gli sportivi “clivensi” sono più impegnati a difendersi e a difendere la loro società e le sue scelte, adducendo la libertà “burocratica” di poter utilizzare la scala, piuttosto che comprendere le reali e sacrosante motivazioni di buonsenso che muovono lo sdegno verso quelle che ad alcuni appaiono come infantili ripicche, mentre ad altri sembrano veri e propri affronti, voluti e cercati. Un po’ come quella volta che ad una speaker dello stadio venne detto di ironizzare sulla data di fondazione del Verona. Anche per quell’episodio le domande avrebbero potuto essere le stesse: perché si “dovette” farlo? Ma, soprattutto, perché si volle a tutti i costi farlo? Cosa motivò quella impellente e irrinunciabile necessità?

Impossibile che chi ha deciso di utilizzare (o riutilizzare) la scala non si sia posto il problema di quali sarebbero state le reazioni, oggi, al cospetto di un radicale cambiamento di presupposti e di tempi. In via Galvani sono fin troppo svegli per non aver fatto certe valutazioni. Eppure, avanti a testa bassa! Perché? Gli sportivi “clivensi” non pensano di chiederselo prima o poi?

Amor proprio, dignità, identità, orgoglio, sono parole che hanno significato tra i “pochi ma boni” (così dicono loro) della diga? La domanda è diretta e molto semplice: agli sportivi “clivensi” sta bene utilizzare, portare addosso, esporre, inneggiare a quello (colori, nome, simboli, cori, slogan...) che da sempre contraddistingue e identifica un’altra squadra, un’altra società e un’altra tifoseria, per giunta della stessa città?

I boomerang, così come illustrati nella classica iconografia da cartone animato, sono armi infingarde: se li lanci tornano sempre indietro e, di solito, lo fanno quando meno te lo aspetti; quelli “d’immagine”, poi, sono i peggiori, perché la botta te la fanno sentire a lungo termine.

Un giorno ti svegli e ti accorgi che lanciare quel boomerang è stato davvero un imperdonabile errore.





La scala è solo Verona


fonte: TGGialloblu.it

Coordinamento Calcio Club Hellas Verona

Il Coordinamento Calcio Club Hellas Verona sta facendo un grosso lavoro per valorizzare sempre più la ricchezza più grande dell'Hellas Verona, i butei, i suoi tifosi.
Al Coordinamento stanno aderendo molti calcio club della provincia di Verona, ma sono sempre più quelli fuori provincia o addirittura fuori Italia.
Per questo motivo ci è vanuta l'idea di radunare tutti i calcio club affiliati all'interno di una sola mappa.




Visualizza Coordinamento Calcio Club Hellas Verona in una mappa di dimensioni maggiori

Reggiana - Hellas

Fine partita:

ELKJAER: 25 ANNI FA IL GOL SENZA SCARPA



by TGGialloblu.it e Gianluca Vighini

Reggiana - Hellas: info biglietti



12/10/2009
Reggiana - Verona: prescrizioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive
La Società A. C. REGGIANA 1919 S.p.A. comunica che in data odierna è stato notificato da parte delle Autorità competenti quanto il "comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive" presso il Ministero dell'Interno con la determinazione n. 33/2009 del 7 ottobre 2009, per l'incontro sopracitato, valudandolo a rischio, ha ravvisato l'opportunità di adottare le sottoindicate prescrizioni inerenti la vendita dei biglietti di ingresso necessari per assitere alle competizioni sportive:

  • vendita di un solo tagliando per spettatore;
  • vendita dei tagliandi esclusivamente presso le rivendite individuate d'intesa tra le Questure interessate e le Società Sportive, e gestite sotto la diretta responsabilità delle società medesime che dovranno garantire il riscontro dei documenti di identità degli acquirenti e fornire l'elenco degli stessi;
  • incedibiità dei biglietti.


Si ricorda inoltre non potranno accedere all'interno dello Stadio Accendini - Cinture con fibbie metalliche grandi - ombrelli con punte mentre sono ammessi quelli piccoli senza punta. Non sarà possibile accedere con bottiglie di plastica con tappo (mentre sono ammesse bottiglie senza tappo)


15/10/2009
Comunicazione Settore Ospiti
L’Associazione Calcio Reggiana 1919 S.p.A. comunica che per la partita Reggiana – Verona, valevole per la nona giornata d'andata del campionato di 1^ DIVISIONE GIRONE B 2009/2010, in programma Domenica 18-10-2009 alle ore 15.00 allo Stadio Giglio di Reggio Emilia , restano disponibili e quindi posti in vendita per il Settore Ospiti solo altri 100 tagliandi.



Nuova comunicazione del Prefetto per la prossima gara

16/10/2009 - 17:18
Esaurito il settore ospiti, vendita dei tagliandi di tribuna solo per i residenti nella provincia di Reggio Emilia


VERONA - In riferimento alla gara di campionato con la Reggiana, si riporta la notifica trasmessa presso la sede sociale del club di Via Torricelli dal Prefetto della Provincia di Reggio Emilia:

RILEVATO che il Questore della provincia di Reggio Emilia, in data odierna, ha comunicato che per l'incontro di calcio di cui trattasi tutti i tagliandi d'ingresso al settore curva ospiti sono stati interamente acquistati da tifosi scaligeri e che si è avuta notizia che numerosi altri tifosi del Verona sarebbero intenzionati a raggiungere Reggio Emilia per acquistare biglietti di accesso a settori dello stadio riservati ai tifosi locali;

CONSIDERATO che il Questore medesimo nella suddetta comunicazione ha rappresentato, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, la necessità di impedire che i tifosi veronesi possano entrare in contatto con quelli reggiani attraverso l'adozione di un provvedimento prefettizio integrativo di quello emanato in data 12 ottobre,

ORDINA la vendita dei biglietti d'ingresso ai settori della tribuna (centrale, laterale nord e sud), ed alla curva sud dello stadio "Giglio" esclusivamente a coloro che esibiscano un documento d'identità dal quale risulti la residenza dei medesimi in questa provincia.

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